Chiloschista himalaica (Tobgay, C.Gyeltshen & Dalström, 2020)

Si trova in Bhutan come epifita su alberi bassi tra i 1000 e i 1800 metri sul livello del mare. E’, inoltre confermata la sua presenza in Nepal e nella catena dell’Himalaya tropicale indiano. Da serra calda
Orchidea epifita con numerose radici, diffuse, da terete a leggermente appiattite, spesse 2-3 mm. Fusto minuto, praticamente assente. Le foglie sono stagionali in natura durante il periodo delle piogge (afilla). L’infiorescenza è pendente, lunga circa 11 cm, basalmente diritte, apicalmente indistintamente flessuose, micropubescenti, con circa 11 fiori. Il fiore è grande circa 10–13 mm di diametro, con il tepalo dorsale spesso piegato in avanti rispetto alla colonna e glabro. I tepali sono gialli con macchie marroni, micropubescenti o glabri, largamente ellittici. Il labbello è esternamente biancastro più o meno marcato con macchie marroni irregolari sul lobo anteriore e lungo il bordo anteriore dei lobi laterali, internamente da biancastro a giallo pallido con strisce e macchie rosso-marroni, profondamente saccato, trilobato con lobi laterali eretti.
La Chiloschista himalaica è esternamente simile e spesso confusa con la C. parishii del Myanmar e della Thailandia, ma si differenzia per i fiori leggermente più grandi, 10-13 mm contro 8-10 mm, e per il dorso glabro dei sepali e dei petali, a differenza
della C. parishii che è densamente pubescente.
Vi rimando ad un articolo che avevo scritto tempo fa sulla sua scoperta nel 2020. Clicca qui se vuoi leggerlo.
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